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Disturbi del comportamento alimentare

Il corpo è lo strumento con cui l’individuo comunica la sua esistenza, è la casa dell’anima, ma non è sempre vissuto come tale e può assumere le forme di una gabbia, un qualcosa da cui estraniarsi.

Il corpo è il primo mezzo di espressione della propria sofferenza, e il disturbo alimentare rappresenta la voce dell’angoscia vissuta, laddove non abbiamo le parole per esprimerla.

Il controllo sul rapporto con il cibo che inizialmente viene vissuto come fonte di consolazione e autostima diventa presto una condanna da cui è difficile sottrarsi.

Tra le difficoltà del nostro tempo, nel riconoscere ed individuare , in un’ottica preventiva, i rischi per lo sviluppo di un disturbo alimentare, vi sono delle false credenze che si sono fatte strada nell’immaginario collettivo da scardinare:

“E’ una mancanza di attenzioni/ questione di vanità” →  Non ha a che vedere con la bellezza, è un disturbo e non deve essere giudicato.

“È solo una questione di cibo”→ “Cosa rappresenta quel cibo?”

“È solo una questione di peso”→ “Pensieri intrusive, ossessioni, dispercezione corporea, disregolazione emotiva, senso di colpa.”

“È solo un problema femminile”→ Può colpire anche il genere maschile.

“Colpisce solo gli adolescenti”  →  di insorgenza sta calando;troviamo casi anche a 10/11 anni.

“Mancanza di forza di volontà”→ La guarigione non dipende dalla forza di volontà, e passare questo messaggio aumenta solo il senso di colpa di chi ha un dca.

 

 

I disturbi del comportamento alimentari:

  • Anoressia Nervosa: Restrizione nell’assunzione di calorie e conseguente dimagrimento; PAURA di aumentare di peso; Alterazione della percezione del proprio corpo; Riduzione del’autostima, mancata consapevolezza della gravità del disturbo.
  • Bulimia: Abbuffate di cibo; disagio e senso di colpa dopo le abbuffate; condotte compensatorie (vomito, lassativi, esercizio fisico ecc.); Paura e preoccupazioni per il proprio aspetto fisico; Riduzione autostima.
  • Bing eating: Ricorrenti abbuffate di cibo; Sensazione di perdere il controllo: non si riesce a smettere di mangiare; NON sono presenti condotte di eliminazione; Senso di vergogna perle quantità di cibo assunte.
  • Ortoressia: rigidità nella scelta del cibo sano.
  • Vigoressia: dispercezione corporea per l’uomo che non si vede mai abbastanza muscoloso e l’allenamento e la dieta divengono una ossessione.
  • Drunkoressia: digiuno giornaliero per assumere dosi elevate di alcolici alla sera.
  • Pregoressia: donne in gravidanza che si sottopongono ad allenamenti prolungati e diete restrittive.
  • Pica: ingestione persistente di cibi non commestibili.
  • Disturbo di ruminazione: rigurgito di cibo in modo ripetuto.
  • Disturbo alimentare restrittivo: scelta alimentare talmente restrittiva che non soddisfa le richieste nutrizionali. (es. “solo dolci”)

Questi sono alcuni dei quadri che si possono osservare e per i quali sono indicati un percorso di valutazione e di percorsi di tipo psicoterapico (in alcuni casi anche di tipo farmacologico) affiancato ad un percorso con psichiatra, nutrizionista, dietologo ed endocrinologo.

Disturbi del comportamento alimentare

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